venerdì 22 febbraio 2013

Le Lobby Gay di Concita de Gregorio

"Sesso e carriera, i ricatti in Vaticano dietro la rinuncia di Benedetto XVI", così Concita De Gregorio titola il suo articolo apparso oggi su Repubblica in merito alle vicende di Vatileaks.
Ma l'Accademia Italiana di Galateo non può far a meno di notare il sottotitolo che annuncia il sospetto di una "lobby gay". Il linguaggio è la prima forma di saper vivere e per i giornalisti è una precisa responsabilità.
Definire una lobby secondo l'orientamento sessuale, oltre ad  apparire semanticamente scorretto, significa veicolare un messaggio omofobo. Lobby infatti indica un gruppo organizzato che esercita pressione a proprio vantaggio. A questo proposito vorremmo chiedere alla De Gregorio, che senso avrebbe la formula "lobby eterosessuale" e se dobbiamo intendere che gli omosessuali si organizzano in "lobby", o ancora se dobbiamo interpretare che il Papa si è dimesso a causa di gay che, in virtù del loro orientamento, si organizzano in lobby.

La pista dell' "organizzazione minacciosa" sembra dunque convincere la giornalista, la quale ci sorprende con una scivolata sui passi di Sua Santità.
Speriamo che Concita De Gregorio si riprenda da questa gaffe che ci auguriamo essere di natura linguistica.




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